Tastiamo il campo di battaglia…

Da molti anni a questa parte (dall’era neolitica, sostengono alcuni) nel nostro caro Liceo si cerca in un modo o nell’altro di organizzare un’autogestione degna di questo nome. Ora, dopo quattro anni di frequentazione, nonostante tutta la buona volontà messa dai ragazzi che hanno avuto la sbatti di autogestirsi, e soprattutto da quei coraggiosi che si sono proposti come relatori, non mi sembra che si sia mai riusciti ad organizzarsi bene, affrontando tutti i problemi e tutte le difficoltà che possono sorgere. In un modo o nell’altro, c’erano sempre i soliti quattro relatori che si facevano in quattro per attirare l’attenzione, i soliti quaranta ragazzi che sì, andavano nelle aule ed ascoltavano, ma stavano sempre zitti e non partecipavano, ed i soliti quattrocento cazzoni che deambulavano come gli zombi di "Dead Rising" per i corridoi, muovendosi a casaccio tra i bagni ed il banchetto-torte. Il servizio d’ordine, pressoché inesistente: se non sbaglio, per due anni ci hanno provato a mettere un "servizio d’ordine", ma questi erano sempre molto impegnati a giocare a carte tra di loro oppure a cazzeggiare; gli anni successivi si è semplicemente deciso di non mettere nulla di tutto ciò.

Prima che cominci la scuola, quindi con largo anticipo, vorrei invitarvi ad analizzare le cause di questi mezzi-fallimenti che abbiamo chiamato autogestioni, o quantomeno quelle che io ritengo essere le cause principali:

1) Ovviamente, l’organizzazione preliminare: solitamente, si arrivava in Febbraio senza aver detto nè fatto nulla per preparare l’autogestione; o meglio, andavi in giro e sentivi "Eh, bella zio, quest’anno l’autogesta spacca! Vai tra, che la organizziamo io e Pippo, vai tra!", e poi scoprivi che non s’era fatto nulla. Due assemblee di mezz’ora non bastano per fare conoscenza, figurarsi per organizzare un’autogestione. Risultato: autogestioni casiniste, senza capo nè coda, con relatori poco preparati e soprattutto abbandonati a sè stessi. Conseguenza di tutto ciò, orde di zombi che cazzeggiano, eccetera eccetera.

2) La pessima gestione dei tempi e degli spazi, legata al punto 1. A volte si facevano autogestioni di tre o persino quattro giorni, estenuanti, con pochi relatori e poche aule. Al terzo giorno era già il delirio, perchè i ragazzi non avevano più sbatti di stare nelle aule, ma a volte preferivano persino rimanere in classe a fare lezione. Mettersi d’accordo per trovare delle aule ove autogestirsi era un’impresa (e qua bisogna spezzare una lancia in favore dei Rappresentanti degli Studenti al Consiglio d’Istituto, che ci hanno perso il sonno su ‘sta cosa), ed oltre all’ostruzionismo dei professori a volte ci si mettevano anche "problemi tecnici" inaspettati.

3) Mancanza di comunicazione. E questo è un problema non solo dell’autogestione, ma di qualsiasi collettivo studentesco e di qualsiasi liceo: la combinazione di questi tre è esplosiva. Da una parte, ad una settimana dalla fatidica autogestione, gli studenti non sapevano nemmeno COSA fosse, perchè non erano stati informati, perchè nessuno glielo ha mai spiegato, e men che meno sapevano quali temi fossero trattati nelle aule; dall’altra parte, gli stessi relatori non avevano alcun modo di incontrarsi tra loro e di sentirsi per organizzarsi come si deve.

Ebbene, quantomeno al fine di ribattere al primo di questi tre punti, il Collettivo Studentesco "Jan Palach" pensava di fondare, assieme a chiunque fosse interessato a partecipare, un "Comitato per l’Autogestione dello Zucchi", che battezzeremmo come questo blog Zucchilibero, per creare una rete di studenti finalizzata ad una buona ed efficace organizzazione dell’Autogestione 2008/2009. In quanto basato su un concetto di democrazia diretta, il Comitato Zucchilibero non avrebbe alcun presidente e nemmeno un segretario, ma solo un – chiamiamolo così – "portaborse", che tenga tutti i contatti telefonici o le e-mail dei partecipanti, ed un "moderatore" di assemblea scelto a rotazione. Il Comitato Zucchilibero vorrebbe riunirsi un pomeriggio a settimana, in un giorno ancora da stabilire ed in orario extra-scolastico, direttamente nello spazio offerto dal Liceo.

Questo è quello che noi del Collettivo "Jan Palach" proporremo agli studenti sin dalla prima settimana di scuola, ed in base alla reazione, all’interesse ed all’affluenza, decideremo se proseguire nell’impresa, oppure se dedicarci ad altri progetti. Chiunque fosse già interessato al Comitato Zucchilibero non deve far altro che contattarmi telefonicamente presso il numero 3396722748.

Shadowprince.

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